IL PROGETTO
Il Progetto nasce con l’intento di offrire a persone che si trovano in emergenza abitativa un alloggio temporaneo e, contemporaneamente, di promuovere il recupero dell’autonomia sociale e abitativa di questi utenti che, per diverse ragioni, presentano problematiche personali relative ad una difficile integrazione sociale.
Il servizio si rivolge ad adulti non residenti sul territorio provinciale, sia italiani che stranieri, cittadini immigrati, rifugiati, richiedenti asilo.
Agli ospiti vengono assegnati alcuni minialloggi, frutto di un accordo con ALER con che ha messo a disposizione di ASP alcuni appartamenti “fuori ERP” in diverse zone nell’area del Municipio 6.
Si tratta di una ospitalità limitata nel tempo ed integrata da un servizio di ascolto per accompagnare e sostenere le persone alla ricerca di soluzioni abitative e lavorative più stabili ed inclusive.
Oggi questo progetto gestisce 5 appartamenti nei quali sono ospitate 2 famiglie e 5 persone singole.
Nel 2023 è iniziata una collaborazione con la Cooperativa Opera in Fiore che ha consentito una migliore gestione del progetto nell’assistenza degli ospiti verso l’uscita dall’emergenza abitativa.
Dal 2015, su autorizzazione del Comune di Milano, è attivo presso la Segreteria di ASP un Centro di ascolto per persone senza fissa dimora, inviate da Enti di assistenza e/o assistenti sociali della Zona 6, che fornisce un servizio di registrazione di “residenza fittizia” presso la sede di ASP a persone di nazionalità italiana o straniera che necessitano di un recapito postale per le pratiche amministrative e sanitarie (richiesta tessera sanitaria, permesso di soggiorno, cittadinanza ecc.).
Nel 2022, il servizio aveva in carico circa 60 persone per la maggior parte di nazionalità straniera. Per alcuni di questi si è riusciti ad andare oltre alla semplice attività di ritiro e consegna della corrispondenza.
Infatti, con l’aiuto dei 2 volontari dedicati al servizio, i più determinati di loro sono stati supportati nell’affrontare e concludere un percorso di riscatto e autonomia sociale attraverso l’ottenimento di una soluzione abitativa stabile presso le case Aler, a cui è seguita in parecchi casi anche un’offerta lavorativa che ha permesso loro di chiudere la posizione di “senza fissa dimora” e di rendersi indipendenti anche economicamente.
Nel 2023 il progetto si è concluso con il trasferimento degli utenti ancora in carico presso i rispettivi Municipi dove gli stessi erano domiciliati.